OFF SHORE

OFFSHORE_berlin_003
OFFSHORE_berlin_022
OFFSHORE_berlin_042
OFFSHORE_berlin_058
OFFSHORE_berlin_065
OFFSHORE_berlin_069
OFFSHORE_berlin_079
OFFSHORE_berlin_103
OFFSHORE_berlin_106
OFFSHORE_berlin_107
OFFSHORE_berlin_108
OFFSHORE_berlin_124
OFFSHORE_berlin_132
OFFSHORE_berlin_134
OFFSHORE_berlin_160
OFFSHORE_berlin_162
OFFSHORE_berlin_179
OFFSHORE_berlin_191
OFFSHORE_berlin_193
OFFSHORE_berlin_205
OFFSHORE_berlin_211
OFFSHORE_berlin_212
OFFSHORE_berlin_233
OFFSHORE_berlin_245
OFFSHORE_berlin_003 thumbnail
OFFSHORE_berlin_022 thumbnail
OFFSHORE_berlin_042 thumbnail
OFFSHORE_berlin_058 thumbnail
OFFSHORE_berlin_065 thumbnail
OFFSHORE_berlin_069 thumbnail
OFFSHORE_berlin_079 thumbnail
OFFSHORE_berlin_103 thumbnail
OFFSHORE_berlin_106 thumbnail
OFFSHORE_berlin_107 thumbnail
OFFSHORE_berlin_108 thumbnail
OFFSHORE_berlin_124 thumbnail
OFFSHORE_berlin_132 thumbnail
OFFSHORE_berlin_134 thumbnail
OFFSHORE_berlin_160 thumbnail
OFFSHORE_berlin_162 thumbnail
OFFSHORE_berlin_179 thumbnail
OFFSHORE_berlin_191 thumbnail
OFFSHORE_berlin_193 thumbnail
OFFSHORE_berlin_205 thumbnail
OFFSHORE_berlin_211 thumbnail
OFFSHORE_berlin_212 thumbnail
OFFSHORE_berlin_233 thumbnail
OFFSHORE_berlin_245 thumbnail
OFF-SHORE_vid thumbnail

concept e regia: Chiara Bortoli
performer: Chiara Bortoli, Francesca Contrino, Vasco Manea, Giada Meggiolaro, Francesca Raineri
supporto tecnico: Fiorenzo Zancan e Monica Zucchetti
format: performance
anno: 2007
durata: 2 ore circa

OFF SHORE è una performance installativa: per un tempo minimo di 2 ore i perfomer agiscono ognuno in relazione ad un quadrato segnato a terra in uno spazio condiviso con gli spettatori, liberi di sostare, andare, spostarsi. Ogni performer compone un autoritratto attraverso un esercizio dai parametri dichiarati: l’esecuzione di una serie di materiali fisici corrispondenti a stati corporei, mentali ed emotivi, estratti in un ordine ogni volta diverso da un dispositivo elettronico. Un elenco ipoteticamente infinito di azioni possibili, a comporre una minuziosa e sempre incompleta biografia della presenza e della corporeità. I materiali fisici sono il risultato di un training collettivo, dove ogni performer, dopo essere stato ‘agito’ dagli altri, ha trattenuto e rielaborato un certo numero di azioni, elementi base del suo repertorio. Sulle pareti sono inoltre appesi dei fogli bianchi sui quali ogni performer traccia ad occhi chiusi i contorni del proprio corpo, ricreandone l’anatomia in una personale tessitura immaginaria. Il risultato sfasato collima con l’aleatorio della sequenza, con la figura di un corpo strampalato e sconnesso quanto concreto ed essenziale.

«Il proposito che lo guidava non era impossibile, anche se soprannaturale. Voleva sognare un uomo: voleva sognarlo con minuziosa interezza e imporlo alla realtà.»  J.L.Borges, da Le rovine circolari

presentato a:

  • Berlino, Emerson Gallery (Buongiorno/Arriverderci” Sommerfest der internationalen Kunst 2012);
  • Milano, O’ (2012);
  • Venezia, Teatrino Groggia (Rassegna Costellazioni 2012);
  • Buttrio, SPAC Spazio Pubblico Arte Contemporanea (2007);
  • Malo, Museo Casabianca (2007).
SHARE
Facebook Twitter Pinterest

SILICIO